Re: Sull'Idea di ODS in ASSOCIAZIONE dopo la conference call 2/04/2015 #nosocial

Posted by cristiano longo (tramite Documenti Google) on
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Salve a tutti, proporrei di riassumere quello che ci siamo detti per
rendere partecipi anche gli altri che non erano presenti. Inizio io, e
approfitto anche per chiarire quella che è la mia visione.

Riepilogo brevemente alcuni vantaggi di essere persona giuridica:
- poter stipulare accordi e convenzioni con enti e altre associazioni,
non necessariamente onerosi
- poter partecipare ad alcune tipologie di avvisi pubblici
- poter effettuare richieste formali (tipo accesso civico)
- poter ricevere contributi dallo stato o sovvenzioni da privati in
forma di donazione, per realizzare e tenere su servizi.

Gli svantaggi sono legati principalmente agli oneri burocratici. Per una
associazione non sono particolarmente onerosi ma ci sono. Ne riepilogo
alcuni che derivano dalla mia esperienza:
- riunioni del direttivo (solitamente una al mese, anche online),
redazione del varbale
- riunioni dell'assemblea (solitamente una all'anno, anche online),
redazione del verbale
- compilazione e approvazione di un bilancio preventivo annuale
- compilazione e approvazione del bilancio consuntivo

Per quanto mi riguarda, nella mia idea i soci dovrebbero avere massima
libertà ed essere liberi inoltre
di organizzarsi in unità operative.

La quota associativa per le persone fisiche deve essere molto bassa per
garantire il libero accesso a chiunque.

All'associazione potrebbero partecipare anche persone giuridiche (enti,
aziende e altre associazioni). In quel caso la quota associativa
potrebbe essere più alta, ma dobbiamo garantire comunque che le
associazioni squattrinate possano partecipare.

Nella mia visione le persone giuridiche che partecipano all'associazione
finanziano la realizzazione e il mantenimento di progetti con delle
donazioni, fermo restando che tutti i servizi implementati sono a
disposizione di tutti i soci.

Giusto per fare alcuni esempi di progetti, i settori di cui mi sto
occupando riguardano

- le attività culturali per la liberazione e valorizzazione dei dati
riguardanti gli eventi che le associazioni realizzano;
- gli agricoltori, per i dati riguardanti la provenienza dei prodotti, i
trattamenti cui i prodotti sono stati sottoposti, e le modalità con le
quali è possibile acquistarli.
il settore privato.

Per garantire l'indipendenza dei singoli si potrebbe pensare di creare
unità operative attorno
a singoli progetti, e che queste unità gestiscano interamente il
finanziamento che è stato erogato per il progetto.

In merito alla possibilità di fare un anno di prova, facendo "finta" di
essere una associazione, non ho nulla
in contrario ma non mi sembra molto diverso rispetto ad agire come
stiamo facendo ora. Rispetto all'idea
di creare una "rete", di nuovo non capisco quale sia la differenza con
la situazione attuale. In entrambi i casi
resta il problema di gestire le risorse che ahimè sono necessarie se
vogliamo dirci veramente liberi, ad esempio server o spazio web, perchè
nessuno da nulla realmente gratis.

Cristiano Longo
poichè nessuno d



On 03/04/2015 09:50, Ciro Spataro wrote:

> A seguito della conference call del 2 aprile 2015 (dalle 7 alle 8 pm) tra i
> membri degli attivisti di Open Data Sicilia mi sembra che sono emersi 2
> gruppi di pensiero:
>
> *1° gruppo*
> una parte degli attivisti di ODS ritengono utile e interessante la
> costituzione di ODS in Associazione (con status giuridicamente riconosciuto
> dalla norma nazionale ->  D.P.R. 10 Febbraio 2000 n. 361
> <http://www.cesvot.it/usr_view.php/ID=7974>  ) in quanto 1- *ODS* potrebbe
> avere più riconoscibilità verso gli enti pubblici (protocolli intesa,
> accordi partenariato) per attività lavorative in comune sulla materia dei
> dati aperti (produzione, riuso), 2- per potere partecipare a bandi pubblici
> di Programmi di finanziamento comunitari (es.: Horizon2020), nazionali (PON
> Governance OT2 e OT11), regionali (PO FESR 2014-20).
>
> *2° gruppo*
> una parte degli attivisti di ODS pensa che l'essere costituiti in società
> con status giuridico riconosciuto dalla norma nazionale comporterebbe
> probabilmente: 1- appesantimento delle procedure burocratiche da affrontare
> inevitabilmente per la gestione dell'Associazione (cariche dei membri,
> incarichi da assegnare di volta in volta, tenuta dei registri, rendiconto
> annuale, cc.), 2-  snaturamento dello spirito volontaristico che oggi
> caratterizza i membri di ODS; è pensabile che l'effetto economico che
> potrebbe coinvolgere ODS per le probabili attività future rovinerebbe
> l'attuale anima pura dell'atmosfera che oggi i volontari vivono con le
> attività che svolgono nell'ambito del volontariato mirato a *diffondere la
> cultura dei dati aperti e della trasparenza dell'azione amministrativa degli
> enti pubblici*.
>
> Queste in sintesi sono le impressioni che ho avuto dall'ascolto dei
> partecipanti alla conference call di ieri 2 aprile 2015.
>
> -- Mie idee --
> Ambedue le aree di ODS vanno tenute in egual misura e considerazione per le
> decisioni in merito alla costituzione (o non costituzione) di ODS in
> Associazione.
> Come qualcuno diceva (se non sbaglio Stefano La Barbera) si potrebbe pensare
> a costituire un Associazione senza usare il nome di ODS, se qualcuno dei
> membri di ODS lo vorrà, lasciando che ODS continui ad essere quello che è
> stato fino ad oggi. Quindi due realtà associative diverse.
> Cioè se, ad esempio (solo esempio!), Giulio, Stefano Longo ed io pensiamo di
> costituire un Associazione per i motivi che sono stati descritti sopra (nel
> primo gruppo), possiamo costituirci in Associazione, non usando il nome Open
> Data Sicilia, magari usando il nome Open Data Sicilia Servizi, oppure
> Sicilia Data Service oppure un altro nome ancora, ma i 3 che in questo caso
> costituirebbero l'Associazione con status giuridico potrebbero continuare ad
> essere membri di ODS per le attività che ODS ha portato avanti fino ad oggi
> (la cui mission principale = diffusione della cultura dei dati aperti e
> della trasparenza dell'azione amministrativa degli enti pubblici).
> Si avrebbero due realtà parallele ma diverse tra di loro per modus operandi
> e obiettivi: un ODS attuale che continua a diffondere cultura dati aperti e
> trasparenza della PA, e una (o più) Associazioni costituite per potere
> lavorare con programmi di finanziamento pubblici e per avere rapporti di
> "lavoro" istituzionalizzati con la PA locale.
> E' chiaro (e secondo me va detto esplicitamente) che se io - ad es. - faccio
> parte di un Associazione con status giuridico definito, non posso essere
> criticato, esonerato, deligittimato da alcuno (di ODS) nella mia volontà di
> aderire contemporaneamente alle attività di ODS per quello che ODS svolge
> oggi. Questo credo sia importante chiarire per fugare dubbi, perplessità,
> incomprensioni future.
> In questo modo, con questo assetto, credo che possano essere salvaguardate
> le posizioni dei 2 gruppi di sopra, assicurando libertà di azione a tutti
> nelle 2 realtà associative a seconda degli obiettivi che ognuno di noi si
> prefigge di raggiungere.
>
> Feedback please :-)
>
>
>
>
> --
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