Re: Monitoraggio Crowdsourcing PM 2.5 dell'aria

Posted by Jesse Marsh on
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Cari Stefano e Andrea,
Secondo me la soluzione è invece utilizzare sensori in movimento. Il progetto FP7 Elliot ha per esempio fatto un progetto pilota nella città di Nizza attaccando sensori agli autobus ed alle macchine dei vigili urbani, arrivando persino e regalare o prestare sensori ai ciclisti. http://www.elliot-project.eu/sites/default/files/Ideation-of-IoT.pdf 
Con un rilevamento "random" così si ottiene una copertura migliore delle tipiche stazioni di monitoraggio, ad un costo molto inferiore per il Comune (basti pensare ai costi di manutenzione e di protezione dal vandalismo che in questo caso non ci sono).
Altra cosa simile è il "Copenhagen Wheel", http://senseable.mit.edu/copenhagenwheel/ che è ora un prodotto commerciale a $700. Trasforma una bici normale in bici elettrica e contiene anche dei sensori per monitorare le condizioni della strada, monossido di carbonio, NOx, rumore, temperatura ambiente e umidità. L'idea è che le città potrebbero voler sponsorizzarlo avendo in ritorno i dati di monitoraggio a parte il fatto che in ogni caso costa meno di comprare una bici elettrica.
Forse se ne potrebbe parlare con l'AMAT, per montare dei sensori sui veicoli car sharing e bike sharing.
E in ogni caso una nostra azione dimostrativa avrebbe più valore se fosse indirizzata alla realizzazione di una strategia più ampia.
ciao


2015-08-30 15:44 GMT+02:00 Andrea Borruso <[hidden email]>:
Ciao Stefano,
grazie per il tempo speso.

Io su questa cosa sono in "mumble, mumble". Tu scrivi di arrivare ad un buon
numero di sensori, in modo da poter coprire in modo omogeneo la città e
poter fare delle interpolazioni di dati basate su un campione sparso in modo
geometricamente corretto nel territorio.

Io mi immaginavo anche qualcosa di più semplice, su cui appunto sto però
ancora ragionando. Mi spiego con un esempio: se con il mio sensore raccolgo
dati nella sola via Notarbartolo, lasciando il sensore nel balcone di un mio
amico per una settimana, e per ben due volte leggo valori oltre la soglia, e
scopro che il sistema di raccolta dati in città non è stato in grado di
rilevarlo? Perché la rete di sensori magari è piccola, mal distribuita, o
non più ben funzionante.

Una settimana il sensore in via Notarbartolo "bassa", poi una in quella
"alta", poi in Viale Michelangelo, poi in Via Pitrè, ecc.. In poco tempo
potremmo avere dei dati utili a capire se la qualità dell'aria va misurata e
monitorata meglio, se ci sono delle situazioni di allarme già in corso, se
al contrario va tutto bene e avere conferma che possiamo stare sereni.
Non mi immagino di costruire insieme una mappa dell'inquinamento da PM 2.5
della città, ma di essere soltanto un piccolo led che si accende a segnalare
qualcosa.
Più led riusciamo a mettere in giro, sicuramente meglio è, ma non mi
sostituirei a chi queste cose le fa e /o le farà già.

Non sono aggrappato a questa mia idea, ma volevo delinearla pensando possa
essere utile come ulteriore elemento di confronto.

Ne parliamo a #ODS15.

Saluti



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