"Tecnico": come scaricare i Numeri Civici #OpenData della Regione Sicilia

[Andrea Borruso]

Solo per segnalare un tutorial di Cesare Gerbino che mostra come ottenere lo shapefile dei Numeri Civici Open Data della Regione Sicilia partendo dai servizi resi disponibili: https://cesaregerbino.wordpress.com/2015/01/14/open-data-e-open-service-basati-su-standard-come-ottenere-lo-shapefile-dei-numeri-civici-open-data-delle-regione-sicilia-partendo-dai-servizi-resi-disponibili/

Ne approfitto per accennare ad un tema su cui mi piacerebbe discutere insieme, ovvero quello della licenza utilizzata per questi dati: la CC BY-SA 3.0 IT.

E' una licenza virale, per cui "Se remixi, trasformi il materiale o ti basi su di esso, devi distribuire i tuoi contributi con la stessa licenza del materiale originario."

E' incompatibile con OpenStreetMap e quindi i preziosi numeri civici non possono essere importati in OSM, ed è una licenza che tiene lontano chi ne vuole fare uno professionale, perché costringe a rilicenziare in formato aperto i propri dati derivati da quelli scaricati. Questo spesso in ambito professionale è un ostacolo che fa rinunciare al dato, e gli open data rimangono soltanto un'espressione di energia potenziale.

Una "classica" CC BY 4.0 (meglio della 3.0 per i dati) sarebbe una gran bella alternativa. C'è da farci un thread a parte.

Saluti

--

[acirasa]

Andrea non puoi negare però che le licenze "virali" hanno un certo
fascino...
Articoli e lavori come quelli di  Cesare Gerbino
<https://twitter.com/CesareGerbino> che portano alla condivisione di un
nuovo dataset scaricabile e disponibile
<http://www.cesaregerbino.com/ItalyOpenAddresses/Civici/RegioneSicilia/Regione/Numeri_Civici_wgs84.zip>
non
è cosa da poco.

Ciò non toglie che una CC-BY sarebbe ancora più aperta e aprirebbe altri
sbocchi.
Ma come disse il topo alla noce? Prima o poi ti spirtuso!

Saluti,
Agostino


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Ing. Agostino Cirasa

[Andrea Borruso]

Caro Agostino,

2015-01-15 0:22 GMT+01:00 acirasa [via OpenDataSicilia] <[hidden email]>:

Andrea non puoi negare però che le licenze "virali" hanno un certo fascino...

Articoli e lavori come quelli di  Cesare Gerbino che portano alla condivisione di un nuovo dataset scaricabile e disponibile non è cosa da poco.

è vero quello e c'è un esempio che cito spesso (ne ho parlato credo anche alla lezione del FORMEZ), quello delle linee guida Open Data del Comune di Palermo. Si basano sulle linee guida AGID che sono in CC-BY-SA, e quindi anche il nostro documento ha questa licenza. All'inizio vedemmo questa cosa come una cosa giusta e dovuta, solo dopo un po' capimmo che in realtà fosse una bella opportunità. E poi quel documento divento virale.

Ma forse per un documento di quel tipo è la licenza giusta. Su file cartografici come quelli esposti dalla Regione, il cui utente finale tipico è per forza di cosa un professionista, ho paura che avvengano due cose: o che l'utente non li usi o che li usi in barba alle licenze. 

In questa cosa non mi sento di essere nel giusto, perché la viralità delle licenze è una cosa che da tanti punti di vista mi piace. 

Però la CC-BY mi sembra un modo più semplice per fare "arrivare" i dati nel mondo della libera professione, che magari tra un paio di anni sarà molto più consapevole e produrrà in modo autonomo dati aperti.

C'è chi dice, con altri argomenti interessanti, che i dati della PA (con poche eccezione) debbano essere di pubblico dominio. Ecco io pensavo ad una via di mezzo, per cominciare.

Un caro saluto,

il topo

--

[Stefano La Barbera]

cari andrea e agostino

è una tematica molto importante, non secondaria pochè va ad impattare sulla modalità e profondità di penetrazione degli open data.

Io non so niente di licenze e di tipi di licenze disponibili, ma questo è evidente. Andrea sarebbe bello sollevare il dibattito con un apposito post e magari cercare di capire con dei dati quello a supporto quello che è successo in altri campi.

Tendo ad avere un approccio molto pragmatico alle cose, al di là di quello che può apparire giusto in astratto. Per me qualcosa di giusto è sempre collegato al momento e al contesto, ciò che è giusto oggi potrebbe apparire completamente inadeguato domani. Lo sforzo dovrebbe essere sempre quello di aggiornare i propri strumenti di lettura e azione alla realtà che è sempre mutevole.

Andrea, per esempio mi sembra molto interessante e acuto quello che sottolinei tu riguardo al fatto che la licenza "virale" si presta in maniera molto efficace rispetto ai documenti programmatici e meno rispetto ai dati "raw" per così dire, e che anzi nel secondo caso rischiano di frenarne la diffusione e quindi bloccare il processo di creazione di sviluppo a partire dagli OD che dovrebbe stimolare le amministrazioni a fare di più in questa direzione, che è il nostro grande problema attuale.

Ma ripeto sarebbe bello riuscire ad avere dei dati anche di cio che avviene anche in altri campi (sw, scienza etc) per cercare di capire il modello da seguire basandoci non solo sulle nostre sensazioni/ opinioni.

Magari nel gruppo c'è qualcuno che ne sa a "pacchi" di queste cose e vuole dare un contributo?

Il giorno 15 gennaio 2015 08:52, aborruso <[hidden email]> ha scritto:

Caro Agostino,

2015-01-15 0:22 GMT+01:00 acirasa [via OpenDataSicilia] <[hidden email]>:

Andrea non puoi negare però che le licenze "virali" hanno un certo fascino...

Articoli e lavori come quelli di  Cesare Gerbino che portano alla condivisione di un nuovo dataset scaricabile e disponibile non è cosa da poco.

è vero quello e c'è un esempio che cito spesso (ne ho parlato credo anche alla lezione del FORMEZ), quello delle linee guida Open Data del Comune di Palermo. Si basano sulle linee guida AGID che sono in CC-BY-SA, e quindi anche il nostro documento ha questa licenza. All'inizio vedemmo questa cosa come una cosa giusta e dovuta, solo dopo un po' capimmo che in realtà fosse una bella opportunità. E poi quel documento divento virale.

Ma forse per un documento di quel tipo è la licenza giusta. Su file cartografici come quelli esposti dalla Regione, il cui utente finale tipico è per forza di cosa un professionista, ho paura che avvengano due cose: o che l'utente non li usi o che li usi in barba alle licenze. 

In questa cosa non mi sento di essere nel giusto, perché la viralità delle licenze è una cosa che da tanti punti di vista mi piace. 

Però la CC-BY mi sembra un modo più semplice per fare "arrivare" i dati nel mondo della libera professione, che magari tra un paio di anni sarà molto più consapevole e produrrà in modo autonomo dati aperti.

C'è chi dice, con altri argomenti interessanti, che i dati della PA (con poche eccezione) debbano essere di pubblico dominio. Ecco io pensavo ad una via di mezzo, per cominciare.

Un caro saluto,

il topo

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Andrea Borruso
website: http://blog.spaziogis.it
GEO+ geomatica in Italia http://bit.ly/GEOplus 

38° 7' 48" N, 13° 21' 9" E, EPSG:4326
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"cercare e saper riconoscere chi e cosa,

 in mezzo all’inferno, non è inferno, 

e farlo durare, e dargli spazio"

Italo Calvino

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