Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

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Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

cristiano longo (tramite Documenti Google)
Cari Amici e Compagni di avventura, mi risulta evidente che il progetto
di scrivere delle linee guida a 4 mani con il comune, in maniera che
esso stesso le senta come proprie, è allo stato attuale irrealizzabile.

Ripercorriamo gli eventi:

- 11 Novembre - veniamo ricevuti dal Sindaco in udienza pubblica
nell'ambito dell'iniziativa Code4Catania. Annunciamo la costituzione di
un osservatorio sugli open data e chiediamo al comune di intraprendere
una strada che porterà alla stesura e approvazione delle linee guida; Il
Sindaco propone di identificare 3 proposte tra le 10 presentate (tra cui
la nostra) e focalizzare l'attenzione inizialmente solo su questo nucleo
ristretto;

- 3 Dicembre - prima riunione dell'osservatorio sugli open data, si
discute sul lavoro fatto dal CNR, sugi argomenti delle linee guida e
sull'organizzazione dei lavori. Sono presenti due esponenti
dell'amministrazione che promettono di riferire al Sindaco la nostra
iniziativa;

- 13 Dicembre - il comune pubblica il suo portale  open data
http://opendata.comune.catania.gov.it/. Maurizio Consoli (responsabile
dei sistemi informativi) ci mette a conoscenza del fatto;

- 17 Dicembre - presentazione ufficiale del nuovo sito del comune, con
all'interno il portale. Di seguito un link all'articolo.

http://www.newsicilia.it/politica/catania-sito-vecchie-polemiche-per-comune/39987

Registriamo quindi che il comune, dopo averci pasientemente ascoltato,
ha ritenuto di non coinvolgerci nelle proprie politiche di apertura dei
dati, e che, di conseguenza, lo stesso non ha intenzione o non è in
grado di realizzare politiche partecipate su questo tema.  Da questo la
considerazione iniziale che l'obiettivo di realizzare delle linee guida
in maniera condivisa col comune allo stato attuale non può essere raggiunto.

Vi chiedo quindi se secondo voi ha senso continuare in questa avventura,
ed eventualmente come.
Alcune delle possibili opzioni che ho identificato sono:

(a) realizzare noi le linee guida e sottoporle al comune. A quel punto
dovremmo obbligare il comune a darci una risposta (che potrebbe essere
anche negativa). Affinchè le linee guda siano efficaci, è necessario che
vi sia una "massa critica" di società civile che spinga per
l'approvazione e ne controlli l'applicazione. Questo implica grandi
sforzi di coinvolgimento che io sono disponibile a fare, ma che anche
altri dovranno fare. Questa è principalmente la strada che è stata
seguita negli altri comuni;

(b) limitarci a osservare e valutare le politiche di apertura dei dati.
Fornire o chiedere al comune che fornisca strumenti ai cittadini per
fare segnalazioni su errori e mancanze nei dataset pubblicati. Richiede
uno sforzo di analisi non indifferente e, muovendoci come organismo
indipendente, una copertura mediatica imponente per avere dei risultati.
Purtroppo, a causa della mia formazione e del mio coinvolgimento con
PRISMA non sono la persona più adatta;

(c) dedicarsi ad un comune più piccolo e più riceettivo. Probabilmente
sviluppare e realizzare buone pratiche è il modo migliore per spingere
gli altri a fare lo stesso;

(d) tornarsene ognuno a casa propria.

La parola passa al gruppo a questo punto.

CL
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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

vitplan-2
Permettetemi una riflessione ( se qualcuno si inalbera pazienza) ad alta voce: in Sicula terra niente si fa se non è autoreferenziale.
La prova è quella del Comune di Catania. Per questo da noi la partecipazione restaun sogno molto ma molto lontano.
In compenso dal Seminario opendataterritorioenna del 16 dicembre è emersa la volontà di costituire una comunità dell'open data di enna. se volete  benvenuti.
Ciao Peppe Vitale
Solo muovendo idee in maniera militante ed in cui si crede è possibile raccogliere qualche cambiamento.
Ciao
Disponibile al confronto
il mio cell. 3288191590


Il 19.12.2014 12:45 Cristiano Longo ha scritto:
Cari Amici e Compagni di avventura, mi risulta evidente che il progetto 
di scrivere delle linee guida a 4 mani con il comune, in maniera che 
esso stesso le senta come proprie, è allo stato attuale irrealizzabile.

Ripercorriamo gli eventi:

- 11 Novembre - veniamo ricevuti dal Sindaco in udienza pubblica 
nell'ambito dell'iniziativa Code4Catania. Annunciamo la costituzione di 
un osservatorio sugli open data e chiediamo al comune di intraprendere 
una strada che porterà alla stesura e approvazione delle linee guida; Il 
Sindaco propone di identificare 3 proposte tra le 10 presentate (tra cui 
la nostra) e focalizzare l'attenzione inizialmente solo su questo nucleo 
ristretto;

- 3 Dicembre - prima riunione dell'osservatorio sugli open data, si 
discute sul lavoro fatto dal CNR, sugi argomenti delle linee guida e 
sull'organizzazione dei lavori. Sono presenti due esponenti 
dell'amministrazione che promettono di riferire al Sindaco la nostra 
iniziativa;

- 13 Dicembre - il comune pubblica il suo portale  open data 
http://opendata.comune.catania.gov.it/. Maurizio Consoli (responsabile 
dei sistemi informativi) ci mette a conoscenza del fatto;

- 17 Dicembre - presentazione ufficiale del nuovo sito del comune, con 
all'interno il portale. Di seguito un link all'articolo.

http://www.newsicilia.it/politica/catania-sito-vecchie-polemiche-per-comune/39987

Registriamo quindi che il comune, dopo averci pasientemente ascoltato, 
ha ritenuto di non coinvolgerci nelle proprie politiche di apertura dei 
dati, e che, di conseguenza, lo stesso non ha intenzione o non è in 
grado di realizzare politiche partecipate su questo tema.  Da questo la 
considerazione iniziale che l'obiettivo di realizzare delle linee guida 
in maniera condivisa col comune allo stato attuale non può essere raggiunto.

Vi chiedo quindi se secondo voi ha senso continuare in questa avventura, 
ed eventualmente come.
Alcune delle possibili opzioni che ho identificato sono:

(a) realizzare noi le linee guida e sottoporle al comune. A quel punto 
dovremmo obbligare il comune a darci una risposta (che potrebbe essere 
anche negativa). Affinchè le linee guda siano efficaci, è necessario che 
vi sia una "massa critica" di società civile che spinga per 
l'approvazione e ne controlli l'applicazione. Questo implica grandi 
sforzi di coinvolgimento che io sono disponibile a fare, ma che anche 
altri dovranno fare. Questa è principalmente la strada che è stata 
seguita negli altri comuni;

(b) limitarci a osservare e valutare le politiche di apertura dei dati. 
Fornire o chiedere al comune che fornisca strumenti ai cittadini per 
fare segnalazioni su errori e mancanze nei dataset pubblicati. Richiede 
uno sforzo di analisi non indifferente e, muovendoci come organismo 
indipendente, una copertura mediatica imponente per avere dei risultati. 
Purtroppo, a causa della mia formazione e del mio coinvolgimento con 
PRISMA non sono la persona più adatta;

(c) dedicarsi ad un comune più piccolo e più riceettivo. Probabilmente 
sviluppare e realizzare buone pratiche è il modo migliore per spingere 
gli altri a fare lo stesso;

(d) tornarsene ognuno a casa propria.

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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

Antonino Lo Bue
Io proporrei di fare un passo in avanti invece che un passo indietro,
proviamo a scrivere e far certificare le linee guida per gli open data a
livello regionale. Se poi riusciamo ad applicarle oltre che a Palermo in
almeno altri 2-3 capoluoghi (Enna, Trapani, Agrigento?) e-o province
meglio ancora.


Antonino Lo Bue
CNR-ICAR Palermo
LinkedIn: http://www.linkedin.com/in/antoninolobue



>   Permettetemi una riflessione ( se qualcuno si inalbera pazienza) ad
> alta voce: in Sicula terra niente si fa se non è autoreferenziale.
> La
> prova è quella del Comune di Catania. Per questo da noi la
> partecipazione restaun sogno molto ma molto lontano.
> In compenso dal
> Seminario opendataterritorioenna del 16 dicembre è emersa la volontà di
> costituire una comunità dell'open data di enna. se volete
> benvenuti.
> Ciao Peppe Vitale
> Solo muovendo idee in maniera militante ed
> in cui si crede è possibile raccogliere qualche cambiamento.
> Ciao
>
> Disponibile al confronto
> il mio cell. 3288191590
>
> Il 19.12.2014 12:45
> Cristiano Longo ha scritto:
>
>> Cari Amici e Compagni di avventura, mi
> risulta evidente che il progetto
>> di scrivere delle linee guida a 4
> mani con il comune, in maniera che
>> esso stesso le senta come proprie,
> è allo stato attuale irrealizzabile.
>>
>> Ripercorriamo gli eventi:
>>
>>
> - 11 Novembre - veniamo ricevuti dal Sindaco in udienza pubblica
>>
> nell'ambito dell'iniziativa Code4Catania. Annunciamo la costituzione di
>
>> un osservatorio sugli open data e chiediamo al comune di
> intraprendere
>> una strada che porterà alla stesura e approvazione
> delle linee guida; Il
>> Sindaco propone di identificare 3 proposte tra
> le 10 presentate (tra cui
>> la nostra) e focalizzare l'attenzione
> inizialmente solo su questo nucleo
>> ristretto;
>>
>> - 3 Dicembre -
> prima riunione dell'osservatorio sugli open data, si
>> discute sul
> lavoro fatto dal CNR, sugi argomenti delle linee guida e
>>
> sull'organizzazione dei lavori. Sono presenti due esponenti
>>
> dell'amministrazione che promettono di riferire al Sindaco la nostra
>>
> iniziativa;
>>
>> - 13 Dicembre - il comune pubblica il suo portale open
> data
>> http://opendata.comune.catania.gov.it/ [1]. Maurizio Consoli
> (responsabile
>> dei sistemi informativi) ci mette a conoscenza del
> fatto;
>>
>> - 17 Dicembre - presentazione ufficiale del nuovo sito del
> comune, con
>> all'interno il portale. Di seguito un link
> all'articolo.
>>
>>
> http://www.newsicilia.it/politica/catania-sito-vecchie-polemiche-per-comune/39987
> [2]
>>
>> Registriamo quindi che il comune, dopo averci pasientemente
> ascoltato,
>> ha ritenuto di non coinvolgerci nelle proprie politiche di
> apertura dei
>> dati, e che, di conseguenza, lo stesso non ha intenzione
> o non è in
>> grado di realizzare politiche partecipate su questo tema.
> Da questo la
>> considerazione iniziale che l'obiettivo di realizzare
> delle linee guida
>> in maniera condivisa col comune allo stato attuale
> non può essere raggiunto.
>>
>> Vi chiedo quindi se secondo voi ha senso
> continuare in questa avventura,
>> ed eventualmente come.
>> Alcune delle
> possibili opzioni che ho identificato sono:
>>
>> (a) realizzare noi le
> linee guida e sottoporle al comune. A quel punto
>> dovremmo obbligare
> il comune a darci una risposta (che potrebbe essere
>> anche negativa).
> Affinchè le linee guda siano efficaci, è necessario che
>> vi sia una
> "massa critica" di società civile che spinga per
>> l'approvazione e ne
> controlli l'applicazione. Questo implica grandi
>> sforzi di
> coinvolgimento che io sono disponibile a fare, ma che anche
>> altri
> dovranno fare. Questa è principalmente la strada che è stata
>> seguita
> negli altri comuni;
>>
>> (b) limitarci a osservare e valutare le
> politiche di apertura dei dati.
>> Fornire o chiedere al comune che
> fornisca strumenti ai cittadini per
>> fare segnalazioni su errori e
> mancanze nei dataset pubblicati. Richiede
>> uno sforzo di analisi non
> indifferente e, muovendoci come organismo
>> indipendente, una copertura
> mediatica imponente per avere dei risultati.
>> Purtroppo, a causa della
> mia formazione e del mio coinvolgimento con
>> PRISMA non sono la
> persona più adatta;
>>
>> (c) dedicarsi ad un comune più piccolo e più
> riceettivo. Probabilmente
>> sviluppare e realizzare buone pratiche è il
> modo migliore per spingere
>> gli altri a fare lo stesso;
>>
>> (d)
> tornarsene ognuno a casa propria.
>>
>> La parola passa al gruppo a
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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

Andrea Borruso
Administrator
Ciao,
con più calma scriverò ancora sulla cosa.

Come dicevo a Cristiano su faccialibro, secondo me non c'è nulla di bloccante rispetto agli esiti del Comune di Catania. Da "lontano" e da quello che leggo sembra che ci sia qualche difficoltà di comunicazione.
Non lo scrivo retoricamente, non ho elementi chiari per scriverlo diversamente da così.

A Palermo, quando abbiamo scritto le linee guida, lo abbiamo fatto a testa bassa senza avere alcuna certezza. Con diversi momenti di stasi e difficoltà. Anche internamente al gruppo di lavoro.
Abbiamo avuto momenti di dialogo altalenanti con i nostri interlocutori della PA, ma ci siamo detti che chiudere il documento (meglio un buon documento) ci avrebbe dato forza e sarebbe stato un lasciapassare.

Lo abbiamo presentato ed è stato approvato con due sola modifiche: rimozione di indice e autore.

Poi è stato usato da Matera, Enna e Lecce. E' un documento da migliorare, ma è lì a disposizione.
Io non abbandonerei l'idea per Catania, e presenterei ai vostri interlocutori, e in generale alla PA di Catania un documento di linee guida aggiornato con:
- le nuove idee che sono emerse in questo gruppo di lavoro (specie quelle in merito al monitoraggio);
- i tanti elementi preziosi delle linee guida AgID di questa estate;
- la rimozione (dal doc di Palermo) di ciò che è superato o in qualche modo ridondante.

Mettere in piedi un catalogo di dati è cosa buona. Ma è un pezzo di un processo molto più largo, in cui Catania si espone pubblicamente oggi e in cui credo sia necessario essere sia collaborativi che monitoranti. Sopratutto in questa fase iniziale.

Io ad esempio ho scritto un po' di elementi "tecnici" legati al portale. Non c'è nient'altro da segnalare?
Qualcuno si è fatta un'idea della qualità dei dati? Quali sono i dataset importanti da chiedere che vengano pubblicati?

Una comunità attiva e "sul pezzo" secondo me è una risorsa quasi unica. E i "locali" hanno quasi sempre una marcia in più perché conoscono meglio il "proprio quartiere".

Io, caro Cristiano, non mi fermerei qui. Te lo dice uno che sbatte da tempo anche su muri di gomma, ma che ne ha viste anche di belle.
Le linee guida non producono necessariamente e subito risultati eclatanti (vedi recente post su Palermo http://goo.gl/slgzAG), ma sono una dichiarazione pubblica degli intenti di una PA e anche uno strumento per realizzarli.

Saluti,

a
 
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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

Andrea Borruso
Administrator
In reply to this post by vitplan-2
Ciao Giuseppe,

vitplan-2 wrote
Permettetemi una riflessione ( se qualcuno si inalbera pazienza) ad alta voce: in Sicula terra niente si fa se non è autoreferenziale. La prova è quella del Comune di Catania. Per questo da noi la partecipazione restaun sogno molto ma molto lontano.
secondo me non è necessariamente come dici. Io mi sono occupato soprattutto di Palermo, perché è come il balcone di casa mia, è qualche volte metto l'acqua al geranio. Però provo a dare un contributo dove posso, perché il tema mi interessa e mi sembra potenzialmente prezioso per tutti. E sono sicuro che la pensi come me.
E' chiaro, che si fa quel che si può, nei limiti di quella che è la nostra professione/vita/competenza. E quindi io farò più spesso mappe, e ne farò di più su Palermo. Non credo sia autoreferenzialità, ma è l'unico modo per provare a essere efficienti: partire da quello che si conosce.
E quello che fai ad Enna sul tema, e altri fanno nei loro balconi delle loro case, non mi sembra autoreferenziale, ma qualcosa di utile per tutti e non solo per chi vive in quei "balconi".
Altrimenti che supereroe sei? :)

In compenso dal Seminario opendataterritorioenna del 16 dicembre è emersa la volontà di costituire una comunità dell'open data di enna. se volete benvenuti.
Maledetta la mia febbre che mi ha fatto saltare questa bella giornata. A proposito ma perché non ci scrivi un post su OpenDataSicilia?
Non ho capito se volete creare un'altra comunità, ma non sarebbe male portare avanti la cosa in una come questa, che sta diventando un'esperienza abbastanza unica in termini di varietà e contributi.

Solo muovendo idee in maniera militante ed in cui si crede è possibile raccogliere qualche cambiamento.
D'accordo con te.

Saluti,

a

P.S. domani ti telefono e mi racconti della bella giornata sugli opendata che avete fatto

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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

Giulio Di Chiara
In reply to this post by Andrea Borruso
Ciao Cristiano.

Da quello che racconti confermi che le realtà in cui viviamo non sono tanto diverse e pertanto muovendo dalla nostra esperienza anche io vi inviterei ad andare avanti per un semplice motivo: le PA nostrane hanno tempi e modalità di coinvolgimento assolutamente non paragonabili a quelle che noi abbiamo in mente.

La pubblicazione del portale senza il vostro coinvolgimento mi sembra, ma posso sbagliare, un episodio che si è concretizzato per un'inerzia pregressa classica delle PA, nella quale il vostro apporto non è riuscito a incidere in quanto arrivati a cose fatte, a decisioni prese. Sono convinto infatti che se l'incontro dell'11 Novembre fosse avvenuto 5 mesi prima della pubblicazione del portale, forse il Comune avrebbe fatto ulteriori passaggi anche con voi.

Se crediamo in questa missione, quella di apportare il nostro contributo dal basso, dobbiamo mettere in conto anche questi episodi, ponendo però dei limiti opportuni. Se voi non siete stati coinvolti, noi a Palermo non siamo stati addirittura citati per un documento totalmente farina del nostro sacco che il Comune ha reso proprio con un CTRL-C CTRL-V. Abbiamo però raggiunto il nostro obiettivo e torniamo a casa fieri di noi stessi, a prescindere da come evolverà la tematica nelle stanze comunali.

Voi avete il grande vantaggio di ripartire da lavori altrui e dalle esperienze di altre città, non mi giocherei questa possibilità. Onestamente non so se è meglio l'opzione a) o la b). Credo che in entrambi i casi sarà richiesta pazienza e volontà da parte vostra.
Un altro tentativo lo farei, poi magari avrete tutte le motivazioni per mandarli a quel paese.

Un abbraccio.


Giulio Di Chiara
e: [hidden email]
ph: +39 3284775600
w: www.mobilitapalermo.org
twitter: giuliodichiara


Il giorno 19 dicembre 2014 17:28, aborruso <[hidden email]> ha scritto:
Ciao,
con più calma scriverò ancora sulla cosa.

Come dicevo a Cristiano su faccialibro, secondo me non c'è nulla di
bloccante rispetto agli esiti del Comune di Catania. Da "lontano" e da
quello che leggo sembra che ci sia qualche difficoltà di comunicazione.
Non lo scrivo retoricamente, non ho elementi chiari per scriverlo
diversamente da così.

A Palermo, quando abbiamo scritto le linee guida, lo abbiamo fatto a testa
bassa senza avere alcuna certezza. Con diversi momenti di stasi e
difficoltà. Anche internamente al gruppo di lavoro.
Abbiamo avuto momenti di dialogo altalenanti con i nostri interlocutori
della PA, ma ci siamo detti che chiudere il documento (meglio un buon
documento) ci avrebbe dato forza e sarebbe stato un lasciapassare.

Lo abbiamo presentato ed è stato approvato con due sola modifiche: rimozione
di indice e autore.

Poi è stato usato da Matera, Enna e Lecce. E' un documento da migliorare, ma
è lì a disposizione.
Io non abbandonerei l'idea per Catania, e presenterei ai vostri
interlocutori, e in generale alla PA di Catania un documento di linee guida
aggiornato con:
- le nuove idee che sono emerse in questo gruppo di lavoro (specie quelle in
merito al monitoraggio);
- i tanti elementi preziosi delle linee guida AgID di questa estate;
- la rimozione (dal doc di Palermo) di ciò che è superato o in qualche modo
ridondante.

Mettere in piedi un catalogo di dati è cosa buona. Ma è un pezzo di un
processo molto più largo, in cui Catania si espone pubblicamente oggi e in
cui credo sia necessario essere sia collaborativi che monitoranti.
Sopratutto in questa fase iniziale.

Io ad esempio ho scritto un po' di elementi "tecnici" legati al portale. Non
c'è nient'altro da segnalare?
Qualcuno si è fatta un'idea della qualità dei dati? Quali sono i dataset
importanti da chiedere che vengano pubblicati?

Una comunità attiva e "sul pezzo" secondo me è una risorsa quasi unica. E i
"locali" hanno quasi sempre una marcia in più perché conoscono meglio il
"proprio quartiere".

Io, caro Cristiano, non mi fermerei qui. Te lo dice uno che sbatte da tempo
anche su muri di gomma, ma che ne ha viste anche di belle.
Le linee guida non producono necessariamente e subito risultati eclatanti
(vedi recente post su Palermo http://goo.gl/slgzAG), ma sono una
dichiarazione pubblica degli intenti di una PA e anche uno strumento per
realizzarli.

Saluti,

a





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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

cristiano longo (tramite Documenti Google)
In reply to this post by vitplan-2
On 19/12/2014 16:12, [hidden email] wrote:
> Solo muovendo idee in maniera militante ed in cui si crede è possibile
> raccogliere qualche cambiamento.
Ecco secondo me è questa la chiave. In ogni caso volevo chiedervi se ad
Enna state sviluppando un documento di linee guida.

CL
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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

vitplan-2
In reply to this post by Andrea Borruso
Andrea, sicuramente hai ragione e condivido tutto. Io considero il tuo impegno e la tua professionalità cose di grande valore tecnico e culturale ed in Sicilia penso ( e non è piaggeria o altro) che sei l'avanguardia tecnico-scientifica dell'open data e non solo.  L'autoreferenzialità non è rivolta nè a te nè a quelli che come te mettono anima, passione, intelligenza, tempo e conoscenza per far avanzare l'innovazione e dare una spinta in più a livello istituzionale. La triste constatazione era rivolta a coloro i quali rifiutano la condivisione e la costruzione condivisa dei dati, delle mappe e dei luoghi "portali" degli open data. Mi pare che di fronte alla porta chiusa del Comune di Catania la Provincia di Enna, finchè c'è, apre non solo i dati ma qualunque apporto creativo.
Con affetto e stima Peppe

Il 19.12.2014 17:50 aborruso ha scritto:

Ciao Giuseppe,


vitplan-2 wrote
Permettetemi una riflessione ( se qualcuno si inalbera pazienza) ad alta voce: in Sicula terra niente si fa se non è autoreferenziale. La prova è quella del Comune di Catania. Per questo da noi la partecipazione restaun sogno molto ma molto lontano.
secondo me non è necessariamente come dici. Io mi sono occupato soprattutto
di Palermo, perché è come il balcone di casa mia, è qualche volte metto
l'acqua al geranio. Però provo a dare un contributo dove posso, perché il
tema mi interessa e mi sembra potenzialmente prezioso per tutti. E sono
sicuro che la pensi come me.
E' chiaro, che si fa quel che si può, nei limiti di quella che è la nostra
professione/vita/competenza. E quindi io farò più spesso mappe, e ne farò di
più su Palermo. Non credo sia autoreferenzialità, ma è l'unico modo per
provare a essere efficienti: partire da quello che si conosce.
E quello che fai ad Enna sul tema, e altri fanno nei loro balconi delle loro
case, non mi sembra autoreferenziale, ma qualcosa di utile per tutti e non
solo per chi vive in quei "balconi".
Altrimenti che supereroe sei? :)
In compenso dal Seminario opendataterritorioenna del 16 dicembre è emersa la volontà di costituire una comunità dell'open data di enna. se volete benvenuti.
Maledetta la mia febbre che mi ha fatto saltare questa bella giornata. A
proposito ma perché non ci scrivi un post su OpenDataSicilia?
Non ho capito se volete creare un'altra comunità, ma non sarebbe male
portare avanti la cosa in una come questa, che sta diventando un'esperienza
abbastanza unica in termini di varietà e contributi.
Solo muovendo idee in maniera militante ed in cui si crede è possibile raccogliere qualche cambiamento.
D'accordo con te.

Saluti,

a

P.S. domani ti telefono e mi racconti della bella giornata sugli opendata
che avete fatto





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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

vitplan-2
In reply to this post by cristiano longo (tramite Documenti Google)
Noi abbiamo già sviluppato la prima versione delle linee guida sugli open geodata.
Ecco il link:
http://www.opendataterritorioenna.it/documenti/delibera-del-commissario-straordinario-n-37-del-24062014/

Ma già stiamo pensando ad una nuova versione ed apprfondimenti.
Ciao
Peppe

Il 19.12.2014 21:20 Cristiano Longo ha scritto:

On 19/12/2014 16:12, [hidden email]wrote:
Solo muovendo idee in maniera militante ed in cui si crede è possibile raccogliere qualche cambiamento.
Ecco secondo me è questa la chiave. In ogni caso volevo chiedervi se ad 
Enna state sviluppando un documento di linee guida.

CL
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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

Andrea Borruso
Administrator
In reply to this post by vitplan-2
Caro Peppe,
so perfettamente che non mi stavi dando dell'autoreferenziale :)
Mi sono però permesso di farla un po' lunga, perché non volevo che finissimo nel rassegnarci a ciò che non va. So che anche per te non è così, è evidente, ma partire da quel presupposto c'era il rischio di indebolire tutto il resto. Lo dico in termini di comunicazione.
Non mi piace quando diciamo "gli italiani ...", "i siciliani ...", "i giovani ...", non perché non ci siano spesso delle verità (piccole e grandi), ma perché è come partire da un "non c'è niente da fare".

vitplan-2 wrote
La triste constatazione era rivolta a coloro i quali rifiutano la condivisione e la costruzione condivisa dei dati, delle mappe e dei luoghi "portali" degli open data. Mi pare che di fronte alla porta chiusa del Comune di Catania la Provincia di Enna, finché c'è, apre non solo i dati ma qualunque apporto creativo.
Se questa comunità sarà pure utile a fare parlare uffici analoghi di PA di città diverse, sarà un risultato molto bello. E tu per fortuna sei già attivo in tal senso.
A proposito: ma un minireport sulla giornata di Enna? A me piacerebbe un bel blog post, ma se vuoi anche un nuovo thread in ml.

Mi sembra di poter dire, che rispetto ai punti posti da Cristiano, stiamo dicendo un po' tutti di continuare da dove ci si era fermati.


In ultimo grazie Giuseppe per le belle parole (esagerate) che mi dedichi.

Buona domenica,

a
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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

cristiano longo (tramite Documenti Google)
Ho riflettuto e mi sono consultato. A questo punto realizzare delle
linee guida in maniera condivisa col comune è impossibile, per cui
converrebbe a mio avviso migliorare e generalizzare quelle approvate a
Palermo (versione Angiova) e chiedere in via ufficiale a vari comuni di
approvarle. Questo non preclude la via proposta da Lo Bue di farle
certificare a livello regionale. In merito a questo mi piacerebbe
saperne di più, perchè credo di non aver capito in pratica come dovremmo
fare.

Per avere più forza e sperare che i comuni ci diano ascolto, è
importante uscire dal nostro alveo e coinvolgere anche le altre
associazioni civiche e di categoria e la stampa locale.

CL

On 21/12/2014 16:12, aborruso wrote:

> Caro Peppe,
> so perfettamente che non mi stavi dando dell'autoreferenziale :)
> Mi sono però permesso di farla un po' lunga, perché non volevo che finissimo
> nel rassegnarci a ciò che non va. So che anche per te non è così, è
> evidente, ma partire da quel presupposto c'era il rischio di indebolire
> tutto il resto. Lo dico in termini di comunicazione.
> Non mi piace quando diciamo "gli italiani ...", "i siciliani ...", "i
> giovani ...", non perché non ci siano spesso delle verità (piccole e
> grandi), ma perché è come partire da un "non c'è niente da fare".
>
>
> vitplan-2 wrote
>> La triste constatazione era rivolta a coloro i quali rifiutano la
>> condivisione e la costruzione condivisa dei dati, delle mappe e dei luoghi
>> "portali" degli open data. Mi pare che di fronte alla porta chiusa del
>> Comune di Catania la Provincia di Enna, finché c'è, apre non solo i dati
>> ma qualunque apporto creativo.
> Se questa comunità sarà pure utile a fare parlare uffici analoghi di PA di
> città diverse, sarà un risultato molto bello. E tu per fortuna sei già
> attivo in tal senso.
> A proposito: ma un minireport sulla giornata di Enna? A me piacerebbe un bel
> blog post, ma se vuoi anche un nuovo thread in ml.
>
> Mi sembra di poter dire, che rispetto ai punti posti da Cristiano, stiamo
> dicendo un po' tutti di continuare da dove ci si era fermati.
>
>
> In ultimo grazie Giuseppe per le belle parole (esagerate) che mi dedichi.
>
> Buona domenica,
>
> a
>
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> View this message in context: http://opendatasicilia.65952.x6.nabble.com/Il-destino-del-gruppo-di-lavoro-di-Code4Catania-tp360p375.html
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Re: Il destino del gruppo di lavoro di Code4Catania

Andrea Nelson Mauro-2

Seguo questa discussione con grande piacere, prima di tutto in quanto mi sento un po' "responsabile" di avere rotto le scatole ai cugini catanesi con i quali abbiamo costruito il gruppo di lavoro sulle linee guida a WCap Catania. In secondo luogo perché trovo molto bello il fatto di mettersi in discussione: si lotta per un risultato, che arriva in maniera strana, ci si mette in discussione.

Questa comunità ha fatto in pochi mesi passi da gigante, molto più di altre comunità nelle quali partecipo (immagino l'abbiate pensato anche voi).

Visto che mi sono impegnato per la vicenda, avrei piacere di scrivere un post su questa storia, magari con calma dopo le feste, partendo proprio dalle discussioni fatte qui, in questo thread.

Con i dovuti crismi, vorrei sottolineare che in un primo luogo l'amministrazione catanese aveva mostrato interesse e ha perso una grande occasione di dialogo con la comunità. Condivido poi i passaggi di Giulio, nei quali sostiene che i tempi della PA sono complessi e spesso anche ineluttabili, nel bene e nel male.

Il secondo punto che sottolineerei nel post è sostanzialmente un appello, che sono certo non rimarrà inascoltato, a tutti gli amici che hanno spiegato quali e quanti sono i dati aperti o apribili da subito. Quello che dico è: facciamolo, condividete i vostri lavori e facciamoli convergere sul sito degli open data catanesi, rilanciando poi la questione linee guida.
@Mirko: in tal senso, prima come adesso, la tua esperienza di dialogo con la PA è fondamentale. Che ne dici?

@Cristiano: so bene quanto ti sei speso e che questa faccenda sia stata un po' deludente, ma a questo punto ripartirei dall'incontro del 3 Dicembre e dall'ingegnere Indelicato, perché se il Comune di CT ha voglia o non ha voglia di parlare con noi ce lo deve dire apertamente, cosa che avrà modo di fare.

Le cose cambiano o non cambiano forse anche in maniera indipendente dal nostro lavoro, ma se il nostro lavoro c'è è un valore per tutti e sfido il Comune di Catania o qualsiasi altro a dite il contrario.

Vi abbraccio,
Nelson

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sorry for typos, sent by mobile
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Andrea Nelson Mauro
@nelsonmau
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